Un meraviglioso poliedro

Nella serata di ieri, mercoledì 26 aprile 2023, la Chiesa di Bologna si è riunita in un momento di preghiera corale per le vocazioni. Nel corso della veglia, nel quadro della Basilica di San Francesco, Gabriele Craboledda e Samiel Melake Micael sono stati ammessi tra i candidati al Diaconato e al Presbiterato. Di seguito riporatiamo l’articolo di Gabriele uscito su BolognaSette di domenica scorsa.

L’Arcivescovo Zuppi con Gabriele (a sinistra) e Samiel (a destra)

«Un meraviglioso poliedro»: questo il titolo della Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni che si celebrerà il prossimo 30 aprile e che ha visto la Chiesa di Bologna coinvolta in un movimento corale. Le materie scientifiche non sono mai state il mio forte e certamente fra le mie passioni non ha mai trovato posto la geometria; tuttavia, l’immagine del poliedro che il Papa ci consegna (ChV 207) è particolarmente appropriata per descrivere «l’opera meravigliosa e multiforme» della Chiesa: come non cogliere la variopinta ricchezza di carismi che la affollano? E allo stesso tempo come non vedere che ogni faccia di questo prisma dice lo stesso identico amore per Cristo? Come accennavo all’inizio, abbiamo voluto «celebrare la stupenda policromia delle vocazioni – sono parole del Rettore del Seminario Arcivescovile Mons. Marco Bonfiglioli – radunando tutte le realtà di cui è ricca la Diocesi, per un pomeriggio di incontro, di scambio, di pubblica testimonianza alla nostra città». L’evento ha avuto luogo in piazza San Francesco, mercoledì 26 aprile dalle ore 17:30. Suore, frati, consacrate e consacrati, sacerdoti diocesani, seminaristi in formazione, laici, famiglie si sono ritrovati per dire la bellezza della vita cristiana. Pregare per le vocazioni significa riportare alla mente e al cuore dell’animo credente che non siamo venuti al mondo per sbaglio o per caso, che da sempre siamo stati pensati e voluti e che tutti siamo fatti oggetto di un amore singolare da parte del Padre. Pregare per le vocazioni è invocare che tutti rispondano con generosità a questo amore e corrispondano al disegno di felicità cui sono chiamati per costruire già qui il Regno di Dio. Questo cammino vogliamo farlo insieme come Chiesa e come società ed è per questo che ci siamo incontrati in uno spazio pubblico per proporci come interlocutori sinceri a servizio dell’uomo.

Il pomeriggio vocazionale ha avuto il suo culmine con la veglia, alle 20.30, all’interno della Basilica di San Francesco. Nel corso della liturgia, l’Arcivescovo, ha ammesso me e un altro seminarista, Samiel Melake Micael, fra i candidati al ministero diaconale e presbiterale. La liturgia della candidatura che in sé non comporta nessuna «spettacolarità», anzi è piuttosto scarna, è forse la più significativa e impegnativa per un seminarista prima dell’ordinazione, quella in cui sei messo davanti alle tue scelte con maggior responsabilità. È il primo Eccomi che dice la chiara intenzione di portare avanti il cammino fino ad ora intrapreso nella formazione spirituale «per divenire – secondo le parole del rito, a suo tempo – fedele ministro di Cristo e del suo Corpo». Cammino che comporta una quotidiana sequela. Sequela talora faticosa, sequela che comporta un’uscita da sé per riconoscere e incontrare il Signore anche dove sembra assente, soprattutto nelle ferite e nei dolori. A questo proposito un carissimo amico mi ricordava che Lewis, in Diario di un dolore, parla di Dio come del «grande iconoclasta»: Colui la cui immagine va sempre in frantumi nella mia misera e inconsistente immaginazione, perché Egli è sempre più in là, è sempre eccedente rispetto alle mie aspettative e non si fa rinchiudere nelle mie piccole concezioni. Tuttavia la sua grandezza è incontrabile, è sperimentabile e dobbiamo averne fiducia. «Questo è un momento di gioia. Non è ancora la gioia di quando si raccolgono i frutti, ma è già la gioia di quando si contemplano i fiori» (G. Biffi).

Ora un po’di cenni biografici.

Mi chiamo Gabriele Craboledda, nato a Bologna il 10 luglio 1989. Diplomato al liceo classico ho frequentato la facoltà di Giurisprudenza a Bologna dove ho conseguito la laurea magistrale. Nel 2019, ho iniziato il cammino propedeutico presso il Seminario Arcivescovile di Bologna e dal settembre 2021 sono entrato nella comunità del Pontificio Seminario Regionale. Attualmente sono in II teologia. Originario della parrocchia di San Gioacchino in Bologna sono stato in servizio presso la parrocchia di San Matteo della Decima e successivamente fino al presente, a Crevalcore.

Samiel Melake Micael nato a Bologna l’11 giugno 1983 da genitori eritrei. Dopo la maturità tecnica si è iscritto alla facoltà di Matematica, lasciata la quale ha fatto un’esperienza lavorativa in azienda. Nel 2006 è entrato in propedeutica presso il Seminario Arcivescovile di Bologna e, dopo due anni, al Pontificio Seminario Regionale. Il cammino verso il presbiterato si è interrotto nel 2012 e poi è ripreso nel gennaio del 2022. Nel frattempo ha conseguito il Baccalaureato in Sacra Teologia nel 2013 e nello stesso anno ha iniziato a insegnare religione presso l’ISIT Bassi-Burgatti di Cento. Nel 2020 ha conseguito la Licenza in Storia della Teologia. É originario della parrocchia di san Silverio di Chiesanuova a cui è stato legato fino al 2012. Dal 2014 ha iniziato a frequentare la parrocchia di san Cristoforo che è diventata la sua d’origine. Attualmente insegna religione al liceo scientifico Righi e presta servizio nella parrocchia di Santa Teresa di Gesù Bambino.

Gabriele Craboledda