Don Luca: essere un segno del Signore Gesù

Domenica 4 settembre, Luca Ghirotti e Matteo Babini sono stati ordinati diaconi per la Chiesa di Faenza-Modigliana da S.E. Mons. Mario Toso. Pubblichiamo di seguito la testimonianza di Luca, comparsa sul settimanale diocesano “Il Piccolo”.

Son sincero: mi sono emozionato. Sentivo arrivare il giorno della chiamata. Avrei sentito pronunciare il mio nome e avrei risposto “eccomi”, alzandomi in piedi. Il Signore mi ha chiamato di nuovo, dopo il giorno del mio Battesimo e della mia Cresima. Gli è piaciuto celarsi dietro la voce della nostra Chiesa, nella voce del vescovo, ma era lui, Gesù risorto. Mi ha chiamato ad essere ministro ordinato della sua Chiesa.

In questo mio “eccomi” dell’ordinazione diaconale esprimo la mia libertà. Mi sento libero perché alla chiamata posso rispondere in maniera semplice: «sì». Mi è stato chiesto e io ho risposto “sì, con l’aiuto di Dio”. È fortissima questa cosa. Il mio desiderio è che di ciò ne possano godere tanti, possa essere per la nostra Chiesa e per la Chiesa intera, per la sua missione, in qualche modo per ogni uomo e donna della terra. Il mondo ha un gran bisogno di segni del Signore Gesù. Lui è l’immagine di Dio, vincitore di ogni nostra morte e solitudine, principe della pace, re di misericordia.

Desidero che la mia vita sia per gli altri un segno come son stati segni potenti alcune persone accanto a me. Al Signore è piaciuto parlare, toccare, ascoltare per mezzo della bocca, delle mani di chi ho avuto accanto. Penso in particolare a mia sorella Caterina e a mia nonna Alma. A noi è dato di scorgerlo in queste azioni con gli occhi della fede. Per questo sono grato alla Chiesa di Faenza, al gruppo del seminario, alla parrocchia di Pieve Corleto, alle comunità che ho incontrato negli anni della propedeutica e del seminario. Sento come provenire da loro la mia fede. Saranno loro a ridonarmela nelle notti che dovrò percorrere (spero siano poche!). Sarà con loro che continuerò a camminare, a vivere, ad essere in missione.

Gli anni di seminario sono stati tempo di guarigione dello sguardo verso Dio Padre, anni in cui il Signore Gesù per mezzo della sua Chiesa ha lavorato il terreno sassoso della mia vita. Anni di esodo e liberazione che vedo appena iniziati. La cosa che più desidero è di vivere la missione di annuncio e guarigione delle persone a cui sono mandato. Vedere il Signore che opera per mezzo nostro è per me la cosa più bella e forte della vita.

In diocesi faccio parte dei gruppi di Pastorale Vocazionale e di Pastorale Sociale. Mi spendo insieme ad un gruppo di giovani per i ragazzi della diocesi che devono ricevere il sacramento della Cresima. Dall’anno scorso poi svolgo un servizio accanto ad alcuni giovani e adulti della nostra diocesi nella costruzione di incontri e impegno nel sociale: è una bella sfida di evangelizzazione perché incontriamo molte persone “distanti” dalla Chiesa. Sono poi in servizio nella parrocchia di Russi, dove seguo i ragazzi delle medie.